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PNEUMATICI FUORI USO: NON UN RIFIUTO MA UNA POTENZIALE RISORSA

 

L’Italia produce annualmente 300.000 t di Pneumatici Fuori Uso (PFU), che per il basso peso specifico le fa equivalere ad un volume di 1.875.000 metri cubi ed al carico di 45.000 autotreni.
A causa della particolare resistenza all’azione dei microrganismi, i pneumatici impiegano più di 100 anni prima di distruggersi nelle discariche e, per la loro forma e massa volumetrica, i PFU tendono a galleggiare sugli altri rifiuti rendendo difficile la compattazione.

L'attuale tecnologia permette di considerare il pneumatico non più solo un rifiuto, ma piuttosto una potenziale risorsa e, all'incalcolabile vantaggio di non sprecare preziose materie prime, si aggiunge l'opportunità di evitare l'apertura di nuove discariche.

Da un pneumatico, attraverso un particolare processo di triturazione, è possibile separare la gomma dall'acciaio e dalla fibra tessile, dando vita a nuove materie prime. Dal riciclaggio dei PFU si ottengono granuli di gomma che vengono impiegati nella produzione di pavimentazioni antitrauma, superfici sportive, pannelli isolanti, articoli tecnici, mentre i filamenti di acciaio vengono separati magneticamente e riciclati attraverso fusione; la parte di tessuto, presente soprattutto nei pneumatici per auto, viene separata per evitare una contaminazione del prodotto finito e dell'ambiente.

La TPK fonda tutta la sua operatività su questi principi, senza creare nessun tipo di scorie, di fumi nocivi, di inquinamento delle acque. Un'azienda localizzata nel Crotonese, fondata dalla famiglia Nicolazzi, nasce da un sogno e da un progetto tecnologico, il sogno di un mondo pulito ed il progetto tecnologico/imprenditoriale che contribuirà a creare nuove opportunità di lavoro.

 

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